Il curriculum non è un semplice pezzo di carta, ma rappresenta il nostro “biglietto da visita” per il mercato del lavoro e descrive la nostra persona, sia dal punto di vista professionale che personale. Prima di metterci alla prova nella sua stesura, è fondamentale riflettere su quali siano le nostre competenze, caratteristiche, aspirazioni e margini di miglioramento. In poche parole, dobbiamo lavorare sul nostro Personal Branding.
Il CV non dovrebbe essere un elenco impersonale delle nostre pregresse attività, esperienze e capacità acquisite, ma deve descrivere l’unicità della nostra persona e farci risultare più competitivi; aiutandoci ad emergere tra le centinaia di curriculum presi in esame dai selezionatori. In secondo luogo, interroghiamoci su cosa vogliamo comunicare ai nostri interlocutori, informandoci sulle aziende alle quali vorremmo proporre la nostra candidatura.
In quale misura il nostro profilo corrisponde alla figura ricercata? Con le mie competenze e qualifiche, posso rappresentare il candidato ideale per quella posizione? Una volta acquisita questa consapevolezza, possiamo iniziare ad elaborare il CV, prestando attenzione ad una serie di aspetti fondamentali come la struttura e l’organizzazione dei contenuti, la forma e lo stile, le parole chiave e la personalizzazione.
Punta all’essenziale
Come strutturare il proprio curriculum vitae? I recruiter esaminano i CV ricercando, nel background di ogni candidato, gli elementi più rilevanti e che possono soddisfare i requisiti di una specifica posizione o di un determinato settore. Il curriculum deve, quindi, rispecchiare il nostro percorso professionale e formativo, evidenziando gli aspetti che, incontrando le esigenze delle aziende, ci aiuteranno ad entrare nel processo di selezione.
Un buon curriculum dovrà essere organizzato in più sezioni:
- Informazioni personali, dati di contatto e foto
- Esperienze professionali
- Istruzione e formazione
- Competenze (trasversali, tecnico-organizzative, linguistiche ed informatiche)
Inseriamo i nostri contatti email e telefonici aggiornati, che abitualmente teniamo monitorati, garantendoci di essere sempre facilmente raggiungibili. Non dimentichiamo anche di riportare la nostra data di nascita. Infatti, specifiche forme contrattuali, come ad esempio l’apprendistato, o alcune agevolazioni per l’assunzione si applicano a lavoratori entro determinate fasce d’età. La foto è uno dei primi elementi che ci consentono di personalizzare il nostro CV, ma è necessario che sia più professionale possibile e che mostri chiaramente il nostro volto. Inoltre, è di fondamentale importanza inserire, in calce al CV, l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, facendo riferimento al D. Lgs. 196/2003 e al Regolamento UE 679/2016 (GDPR).
Idealmente il curriculum non dovrebbe superare le due – tre pagine, ma concentrare il nostro vissuto in così poco spazio, rimanendo chiari, brevi e concisi, non è di certo semplice. Fortunatamente, la struttura dei contenuti può venire in nostro aiuto. Inseriamo le esperienze lavorative e formative in ordine cronologico, dalla più recente a quella più lontana nel tempo, prestando particolare attenzione affinché non vi siano incongruenze tra le informazioni temporali inserite e le responsabilità ricoperte.
Creiamo dei brevi elenchi puntati dove precisiamo le mansioni svolte, le capacità e le conoscenze acquisite, i progetti ai quali abbiamo potuto prendere parte durante le nostre attività lavorative o formative. Per dare maggior visibilità agli elementi più importanti e guidare il nostro interlocutore nella lettura del CV, è utile inserire delle parole chiave, evidenziandole in grassetto o in corsivo, in modo che possano balzare subito all’occhio e focalizzare l’attenzione sulle qualità e le caratteristiche che allineano il nostro profilo alle richieste delle aziende.
A tal proposito, ricordiamoci che utilizzare un linguaggio chiaro e pertinente è essenziale affinché la nostra candidatura non venga compromessa. Focalizziamoci, per esempio, sulle parole che utilizziamo per definire il ruolo che attualmente ricopriamo in un’azienda o che abbiamo ricoperto in passato. Scegliamo un titolo che sia facilmente comprensibile, d’uso comune ed evitiamo di inserire troppi inglesismi. Moltissime società e realtà aziendali utilizzano dei software, conosciuti come ATS (Applicant Tracking System), per raccogliere le candidature ricevute. Queste tecnologie consentono di combinare le parole chiave inserite dai recruiter, nell’area di ricerca del programma, con quelle riportare nei curricula dei candidati presenti a database. Diventa, quindi, fondamentale vestire i panni del nostro interlocutore e riflettere sulla terminologia che potrebbe essere utilizzata per cercare una figura professionale come la nostra.
Infine, le competenze rappresentano una sezione strategica, dove spesso si concentra l’attenzione del lettore. Dovranno essere riportate in maniera schematica e concisa, sottolineando le conoscenze e le abilità che abbiamo potuto sviluppare nel corso della carriera e durante gli studi. Non trascuriamo le competenze trasversali, le cosiddette soft skill, e quelle comunicative. Se apparentemente possono sembrarci informazioni scontate, in realtà definiscono ulteriormente la nostra persona e consentono al selezionatore di farsi un’idea del valore aggiunto che possiamo apportare in uno specifico contesto lavorativo.
Sii autentico e consapevole dei tuoi punti di forza e di debolezza
Elaborare un curriculum efficace e competitivo è piuttosto difficile e, probabilmente, lo è ancor di più se non abbiamo esperienza, perché ci siamo inseriti nel mercato del lavoro solo di recente, o se abbiamo attraversato dei periodi di inattività. Non dobbiamo temere che questo possa danneggiare, a priori, la nostra candidatura e nemmeno trovare un escamotage riportando informazioni non veritiere, che sicuramente verrebbero “smascherate” in fase di colloquio. La strada migliore da percorrere è, anzitutto, analizzare quanto, del proprio background formativo e lavorativo, fornisce un valore aggiunto alla nostra persona e arricchisce le nostre competenze, soprattutto le soft skill, rendendole affini alle posizioni ricercate. In secondo luogo, riportiamo sempre dati ed esperienze verificabili e prepariamoci, prima di presentarci a colloquio, su possibili esempi concreti, episodi e risultati raggiunti durante il nostro percorso che diano maggiore credibilità al nostro profilo.
Dopo tanta fatica, invia il tuo CV
Una volta terminato il nostro curriculum e averlo revisionato, controllando eventuali errori di battitura e ortografia, ricordiamoci di salvare il file in formato pdf nominandolo con nome e cognome. Sarà pronto per essere caricato sui portali online per gli annunci di lavoro ed inviato via email. In quest’ultimo caso, è buona prassi accompagnare l’invio del CV a qualche riga di presentazione motivando, senza dilungarsi eccessivamente, la propria candidatura. Come potrà emergere tra i numerosi curricula visionati da aziende e recruiter? Un tocco personale e grafico potrebbe dare una marcia in più al nostro profilo, ne parleremo nel prossimo articolo!