Cos’è il Personal Branding? E’ l’insieme di scelte e azioni che portano le persone a distinguersi e a spiccare sugli altri. Per farlo, è necessario mettere in luce le caratteristiche che rappresentano la nostra unicità, ciò che permette di essere scelti rispetto ad altre persone, senza nascondere i propri difetti.
Il personal branding consiste nella promozione di se stessi come si farebbe con un brand e come tale richiede una fase di pianificazione in cui decidere come dev’essere la propria presenza e che percorso si desidera seguire.
Esistono alcune parole chiave che aiutano a capire come farsi conoscere mettendo in luce fin da subito i propri punti di forza, senza necessariamente nascondere le aree di miglioramento.
Finalità
Quando si inizia a curare la propria immagine, online e offline, la prima cosa a cui pensare è il proprio obiettivo. Gli strumenti da utilizzare e le tecniche da applicare non devono essere obbligatoriamente uguali per chi cerca una nuova occupazione o nuovi clienti.
La definizione dello scopo è fondamentale per capire con chi si desidera entrare in contatto e per quale motivo lo si vuole fare, in modo da capire come procedere poi per raggiungerli.
Metodo
Una volta che si ha ben chiaro il proprio traguardo, bisogna capire come conseguirlo.
Tono, lessico e stile comunicativo vanno sempre adattati all’interlocutore, basandosi sul proprio ruolo, pensando all’azienda che si cerca di contattare o all’ufficio con cui si desidera parlare.
Online è importante differenziare i mezzi di comunicazione. LinkedIn è il social network professionale per eccellenza, dove ogni informazione è finalizzata a far breccia nella memoria dei recruiter, ma anche di tutti i decision maker aziendali; su Instagram ci si fa conoscere utilizzando molte immagini e poco testo; Twitter richiede grande capacità di sintesi per trasmettere messaggi significativi; YouTube mette alla prova tutte le capacità comunicative; Facebook rende subito visibile come ci si comporta in ambienti più informali; i blog sono gli strumenti che danno più spazio a parole e immaginazione. I siti personali, sono i canali più rappresentativi e completi, ma richiedono competenze tecniche avanzate e grandi conoscenze nell’ambito della comunicazione.
Risultato
Una volta impostato il piano di personal branding e fatte le prime prove, bisogna valutare i risultati nella maniera più oggettiva possibile, provando a immedesimarsi in chi leggerà il curriculum, vedrà il profilo o investirà tempo nello studio dei contenuti.
Se l’esito è soddisfacente, facilmente porterà al risultato atteso, altrimenti sarà fondamentale rivederlo. L’importante è non pensare che una volta raggiunto l’ obiettivo non ci sarà bisogno di impegnarsi ulteriormente. Sapersi reinventare ogni giorno e presentare in maniera sempre fresca è alla base del personal branding, che deve seguire l’andamento del proprio pubblico, indipendentemente dal numero di persone che lo compongono.
Trasparenza
Quando si arriva ad avere un piano delle fasi da seguire completo ed esaustivo, è necessario dedicarsi alla “rilettura”, che serve per capire se quanto realizzato rispecchia la propria persona. E’ corretto mettere in luce i propri pregi, ma questo non significa mentire sui difetti. Quando si cura la propria immagine personale, bisogna riuscire a presentare se stessi al meglio, senza eccessive modifiche.
La soluzione migliore, in questa fase, è fare delle domande al pubblico, senza esagerare. Molte persone apprezzano i sondaggi, perché rendono semplice l’espressione della propria opinione, senza esporsi troppo nei confronti di chi pone la domanda. Mettersi in discussione, inoltre, implica una sicurezza di sé e una buona dose di autocritica, molto cara alla popolazione degli internauti.
Essere unici significa abbracciare le proprie peculiarità, saper mostrare la propria unicità significa valorizzare i pregi lavorando nel contempo sulle aree di miglioramento, affrontando sempre le critiche in maniera positiva e costruttiva.