Secondo una recente statistica*, circa l’80% dei lavoratori non è soddisfatto della temperatura in ufficio e ogni giorno vengono persi minuti preziosi solo per trovare il giusto settaggio. Minuti che equivalgono a fatturato, come in Gran Bretagna dove la perdita è stata stimata in 13 miliardi di sterline l’anno. Negli Stati Uniti il 42% dei dipendenti pensa faccia troppo caldo mentre il 56% se la prende con il troppo freddo. Chi ha ragione?
La temperatura ideale, tra i 20 e i 25 gradi.
Analizzando clima e metabolismo, diversi Centri di Ricerca hanno provato a dare dei numeri di riferimento. Secondo la Cornell University degli Stati Uniti la temperatura che garantisce la migliore produttività si attesta sui 25 gradi. Per la Helsinky University il valore scende a 21,5, mentre in Inghilterra il CIOB (Chartered Institute of Building) raccomanda i 20 gradi. Rimanere tra i 20 e i 25 gradi può quindi essere un buon range di riferimento.
Addirittura Facebook ha abbassato la colonnina di mercurio di alcune sale riunioni fino a 15 gradi, ma pare sia una “strategia del freddo” per perdere meno tempo possibile durante gli incontri.
Mai sentito parlare di deumidificatori?
Un uso troppo disinvolto dell’aria condizionata può avere effetti negativi sulla salute: problemi alle vie respiratorie o contratture a livello di cervicale e di rachide lombare dovuti a spifferi gelati e a forti sbalzi rispetto alla temperatura esterna. Un’alternativa efficace potrebbe essere di dotarsi di un buon impianto di deumidificatori. In un ufficio più asciutto, la temperatura può rimanere più alta senza per questo soffrire il caldo.
Avvicinare le esigenze di uomini e donne.
Dalle statistiche emerge che in media gli uomini sono più facili da accontentare in termini di temperature e amano di più il freddo rispetto alle donne. Una questione anche di abbigliamento, visto che gli uomini tendenzialmente si vestono allo stesso modo in ogni stagione, mentre le donne approfittano dell’estate per indossare capi più freschi e scollati.
Come rimediare? Magari adottando in azienda un dress code maschile che ad esempio abolisca l’uso della cravatta nei mesi estivi, così come è successo alla Eni.
Per il futuro ci aspettano soluzioni evolute dove ogni collaboratore potrà regolare in autonomia la temperatura della propria postazione con oggetti più tecnologici di un semplice ventilatore.
Nel frattempo, provate a seguire i nostri consigli!
*Sondaggio su 2.000 impiegati, condotto da Andrew-Sykes – azienda inglese produttrice di impianti di riscaldamento e condizionamento.