Più di un semplice intermediario
L’attività di base di un Regulatory Affairs Specialist consiste nella redazione e cura di dossier tecnici relativi ai prodotti, e nella successiva mediazione con le autorità, preposte alle approvazioni, cui i dossier vengono presentati.
Alle competenze tecniche di chimica farmaceutica il Regulatory Affairs Specialist affianca una solida preparazione sulle normative nazionali e internazionali.
Le abilità interpersonali richieste, sia per gestire i rapporti con gli organismi pubblici che per rappresentare equamente le varie realtà aziendali (comprese marketing, comunicazione e vendite), hanno portato questa figura a divenire un punto di riferimento per la comunicazione esterna tout court.
Il Regulatory Affairs Specialist come portavoce del brand
Grazie all’efficace ibridazione tra conoscenze tecniche e capacità relazionali, sempre più spesso queste figure si trasformano in specialisti della Brand & Product communication</strong>; tanto che non di rado è proprio un Regulatory Affairs Specialist a gestire la comunicazione dell’azienda con medici, farmacisti, associazioni di pazienti – e a volte persino con i singoli privati.
In un ambito competitivo come quello farmaceutico, una strategia informativa efficace svolge un ruolo di primo piano nel determinare la penetrazione di un brand sul mercato, soprattutto quando si parla di farmaci equivalenti.
Infatti, a parità di principio attivo e a prescindere dal consiglio del medico o del farmacista, il paziente richiederà il prodotto con il quale ha più familiarità e della cui efficacia è maggiormente convinto. Deve quindi entrare in scena un lavoro efficace di comunicazione e, soprattutto, di risposta alle esigenza informative dei pazienti.
Solide basi ed esperienza sul campo
Spesso si dice che la miglior scuola per questa o quella attività professionale sia l’attività stessa. I cambiamenti relativi alla figura del Regulatory Affairs Specialist sono così recenti che, anche in questo caso, possiamo parlare di un mestiere che si impara sul campo. Tuttavia, avere solide basi scientifiche – attraverso una laurea in chimica o in chimica farmaceutica – rimane un aspetto imprescindibile. Corsi post-laurea o training in azienda forniscono poi ulteriori basi in campo giuridico e normativo.
Si tratta di un lavoro che richiede 4 o 5 anni di attività per poter essere assimilato a dovere; mentre i compiti di mediazione più complessi sono riservati alle figure senior, i junior si occupano perlopiù delle classiche attività di redazione dei dossier.
Le competenze ideali ricercate dalle aziende del farmaco sono un mix di capacità di comunicazione, negoziazione e relazione affiancate a una comprovata preparazione in ambito farmaceutico.
Non è facile riuscire a coprire tutte queste caratteristiche, ma una volta inseriti in azienda le opportunità di crescita si fanno oggi sempre più interessanti.