SMART WORKING
Questa modalità tutela il lavoro agile e permette il reale benessere del lavoratore grazie alla flessibilità ed autonomia negli spazi, orari e strumenti da utilizzare, come espressamente scritto nella Legge n. 81 del 22 maggio 2017.
Infatti la Legge promuove la “modalità di esecuzione del lavoro stabilita tramite accordo tra le parti grazie a modelli organizzativi aziendali diversi, basati su cicli di produzione, obiettivi e senza vincoli spazio-temporali”. Si punta, perciò, alla responsabilizzazione del lavoratore subordinato e ad una sua libertà di movimento in vista di una maggiore competitività, un migliore equilibrio vita-lavoro e la creazione di forme di welfare aziendale per quei lavoratori con figli a carico o inseriti in percorsi di assistenza parentale.
E’, quindi, previsto un accordo tra dipendente e datore di lavoro, basato sulla tipologia di contratto definita, sul rispetto delle normative, sul luogo e sulla tempistica relativa alla prestazione lavorativa, in un’ottica di parità di trattamento retributivo.
In Italia, si calcola che circa il 7%* del totale dei lavoratori beneficia di questa modalità operativa, ben il 40% in più rispetto al 2013, con cifre destinate a crescere sempre più.
REMOTE WORKING
Strettamente legato a questo modo di vivere la propria professione è il lavoro da remoto, la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo, diverso dall’ufficio, dotato di Wi-Fi.
Bisogna citare la sentenza n. 45808 del 2017, in tema di salute e sicurezza del lavoratore, con cui si vuole precisare la tipologia di spazio utilizzabile “a condizione che ivi sia ospitato almeno un posto di lavoro o sia esso accessibile al lavoratore”.
Tutto pur di rendere più rilassato, produttivo e motivante lo svolgimento delle proprie mansioni lavorative, nel rispetto delle norme di sicurezza, in vista di una rinnovata efficienza e libertà di gestione delle proprie attività.
Si parla di benefici, non solo per il dipendente, ma anche a livello aziendale: da una riduzione di sprechi, ad una rinata proattività fino ad arrivare ad un benessere organizzativo che comporterebbe un minor dispendio di energie.
* secondo una ricerca eseguita dalla School of Management del Politecnico di Milano