- Fare confusione sui target e gli obiettivi.
A chi si rivolge il vostro House Organ? Normalmente i target possono essere di due tipi: interno, ossia i dipendenti e tutte le figure che lavorano dentro l’organizzazione; oppure esterno, vale a dire clienti, prospect, agenti e rivenditori. Non definire con chiarezza il proprio pubblico è il primo fattore critico per una reale efficacia del mezzo, strettamente legato anche agli obiettivi che volete perseguire: vendere di più, offrire un’immagine di azienda evoluta, stimolare i dipendenti, gratificarli? Se state pensando che il vostro House Organ può rivolgersi a entrambi i profili… la risposta è “no!”: perché dal punto di vista dei contenuti si scontrano due esigenze spesso in conflitto fra loro. Meglio a quel punto fare due pubblicazioni più piccole e completamente distinte.
- Egocentrismo aziendale.
Soprattutto nel caso di House Organ rivolti all’esterno, è controproducente parlare in maniera auto-riferita solo di se stessi. Chi è veramente un leader di mercato non elenca esclusivamente i suoi successi ma indica al suo interlocutore come riuscire a conseguirne di nuovi. E questo significa aprirsi al mondo: informare, intrattenere, incuriosire e coinvolgere il lettore allargando i suoi orizzonti anche alle ultime novità del settore, o alle ricadute che l’attualità può avere sul mercato. L’House Organ non deve sembrare né un catalogo di prodotto, né solo un modo per gratificare i propri dipendenti, né il “libro cuore” dell’azienda. Se pensate che questo richieda troppo tempo, provate a fare meno “uscite” ma più “ragionate”.
- Dare poca importanza alla grafica.
I vostri House Organ vengono cestinati dopo le prime due pagine? Ecco, la colpa potrebbe non essere solo dei contenuti ma anche di come questi vengono visualizzati, di come sono impaginati i testi, le foto, gli schemi, e in generale dell’impatto grafico complessivo. In quanto pubblicazione ufficiale dell’azienda, il layout deve seguire in tutto e per tutto l’immagine coordinata del brand, anche se viene utilizzata solo ad uso interno. Se non avete una immagine coordinata, forse questo è il momento di chiamare un’agenzia specializzata.
- Fare solo la versione digitale.
Ma come, nel 2015 vogliamo fare ancora l’House Organ in cartaceo, con tutti i costi che questo comporta?
Sembra strano ma non è una soluzione così stupida. Perché una azienda è spesso formata da operai e persone, anche di una certa età, che hanno poca dimestichezza con la tecnologia. Puntare tutto sul digitale significherebbe creare una barriera importante nei confronti di questi lavoratori che invece – non lavorando negli uffici – hanno più necessità di rimanere aggiornati sulle dinamiche aziendali. La soluzione ideale comunque è quella di mantenere entrambi i formati, affiancando alla versione per PC anche quella per tablet e smartphone. Budget permettendo ovviamente.Ultimo consiglio, dedicato ai manager, è quello di non seguire in prima persona l’operatività dell’House Organ ma di affidarne la gestione a un collaboratore di fiducia. Può sembrare un lavoro semplice ma tra piano editoriale, reperimento dei contenuti, scrittura, grafica e stampa, il tempo da dedicarci è davvero enorme. Buona supervisione dunque!
House Organ. 4 errori da evitare
Data di pubblicazione: 7 Lug, 2015
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