L’ufficio è uno dei luoghi in cui trascorriamo gran parte della giornata, quindi è molto importante che l’ambiente sia sereno e favorisca la coesione con i colleghi. In un ambiente simile, è ovvio che si creino dei rapporti molto stretti.
Spesso su internet si riservano lunghi articoli sull’amore nato in ufficio, ma sono in pochi quelli che trattano delle amicizie. Perché? 2 motivi principalmente:
Lo spreco di tempo
Quando due colleghi iniziano a chiacchierare, spesso, i responsabili della “vecchia guardia” credono che questo tolga tempo al business, perché mentre si parla non si lavora. Oppure perché, quando finisce l’orario lavorativo, ci si può trovare per occasioni più conviviali come un aperitivo. Queste situazioni si potrebbero prolungare fino a tarda notte, stancando eccessivamente i dipendenti che l’indomani arriverebbero in ufficio troppo stanchi per lavorare.
Può anche capitare che, nel caso di professionisti molto promettenti, chi sta ai vertici possa temere una fuga di personale di massa o per la creazione di un’azienda parallela.
Quando i membri del team iniziano a tessere rapporti extra-lavorativi di fiducia e socialità, questi non possono che portare ad una collaborazione più produttiva e serena anche sul luogo di lavoro.
Il cambio di lavoro
Quando si cambia lavoro, capita che si vogliano mantenere i rapporti con qualche ex-collega, ma che l’ex titolare forzi chi rimane in azienda a tagliare i ponti.
Questo capita nei casi in cui il vostro capo tema particolarmente la concorrenza e quindi tremi al solo pensiero per cui durante una pizza tra amici si arrivi a parlare del nuovissimo prodotto che deve ancora arrivare sul mercato.
Inoltre, quando uno dei due colleghi-amici cambia lavoro, nella mente del datore di lavoro, è matematico che l’altro lo segua e che quindi si perdano due risorse invece di una sola.
Quali sono invece i lati positivi che andrebbero sempre valutati?
Quando due persone che lavorano quotidianamente insieme, lo fanno in modo positivo e piacevole, questo li rende più produttivi e meno pessimisti.
Molti lavoratori hanno spesso qualcosa di cui lamentarsi, anche solo per potersi sfogare o chiedere consiglio. Non bisogna diventare dipendenti dall’altra persona, altrimenti la produttività di due persone sarà quella di una sola, ma cercare di cogliere quanto di buono c’è nell’altro.
Quando ci si sente demotivati, inoltre, capita di sentire il bisogno di “parlare con un amico”, la motivazione porta al massimo l’efficienza, quindi perché non far sì cha a dare motivazione siano proprio i vicini di scrivania?
Insomma: chi trova un collega può trovare un amico, chi trova un amico trova un tesoro, quindi perché non pensare a scambiare qualche battuta in più col tuo dirimpettaio?