In due mesi e mezzo oltre 7 milioni di ingressi. Di fronte alla girandola di cifre sui biglietti realmente venduti tra mite tour operator e distributori, forse l’unico dato ufficiale per valutare il successo dell’evento sono gli ingressi registrati ai tornelli. 6,1 milioni per i mesi di maggio e giugno, e 1 milione e trecentomila durante i primi quindici giorni di luglio, complice probabilmente il caldo torrido milanese. Un dato inferiore alle attese ma comunque interessante, ottenuto anche grazie al biglietto serale, a soli 5 euro, per chi vuole visitare l’area espositiva dalle 19 alle 24. Iniziativa utile soprattutto per i milanesi che intendono trascorrere una serata diversa dal solito. Un evento un po’ kitsch che in fondo piace. Secondo una indagine della società GFK, chi visita l’Expo rimane soddisfatto, con una media voti pari a 8,4 (in una scala da 1 a 10) e il 58% che dichiara di voler tornare per una seconda visita. Non mancano comunque le critiche come la stroncatura del Guardian che in un articolo di un corrispondente Oliver Wainwright ha definito alcuni padiglioni come un “folle collage di tende ondulate, pareti verdi e ammassi contorti”. In effetti alcuni stand, soprattutto quelli dei paesi più poveri, assomigliano più a un autogrill, con foto di cibo alle pareti e un angusto shop di piatti locali. Ma esistono anche opere grandiose e intelligenti che in modo semplice e diretto riescono a comunicare ad adulti e bambini l’essenza del concept “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. I padiglioni più belli di Expo 2015? Il padiglione Zero è un ottimo inizio per viaggiare nella storia dell’alimentazione. Da non perdere le architetture di Francia, Germania e Gran Bretagna, e il bosco creato dall’Austria dove il potere rinfrescante delle piante abbassa la temperatura di almeno 5 gradi. Nel padiglione degli Emirati Arabi Uniti la sabbia è protagonista assoluta, in quello del Giappone è possibile immergersi in un mondo tecnologico e interattivo. In Brasile il divertimento è assicurato con la possibilità di camminare su una gigante rete sospesa. Tra le sorprese citiamo l’Azerbaijan con tre sfere di vetro che rappresentano diverse biosfere, il Marocco che con un percorso sensoriale spiega le differenze tra le varie zone del suo territorio, il Principato di Monaco ispirato al riutilizzo creativo delle risorse e l’Angola, dalla cui terrazza si può ammirare tutta l’area espositiva. Una visita in team. Se avete intenzione di visitare l’Esposizione Universale, settembre e ottobre sono i mesi più indicati, sia perché potrete ammirare le strutture nella loro versione definitiva, sia per le temperature sicuramente più clementi per una impegnativa giornata tra i padiglioni. Un consiglio ai manager: perché non organizzate una visita aziendale? Un’ottima idea per “fare team” e… anche per evitare le code del weekend!
Come sta andando Expo Milano 2015?
Data di pubblicazione: 20 Lug, 2015
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