Oltre 3.000 realtà.
Nello speciale Registro delle Imprese dedicato alle start up innovative sono iscritte 3.750 aziende con un incremento di circa il 50% rispetto all’anno scorso. Creative e stravaganti, serissime e super scientifiche, oppure nerd all’ennesima potenza. C’è davvero di tutto.
825 solo in Lombardia.
Dalle 157 della Sicilia alle 452 dell’Emilia Romagna fino alle 825 della Lombardia, si conferma il trend che vede il centro nord in netto vantaggio, con una presenza accentuata nei grandi centri come Milano, Roma e Torino. Al sud, Napoli e la Campania sembrano avere una buona vitalità con 218 realtà.
L’80% nel settore dei servizi.
A seguire industria/artigianato e commercio, con una netta prevalenza di realtà che operano nel mondo digitale. Energie rinnovabili, life sciences e turismo tra i comparti più in crescita.
Il 25% ha meno di trent’anni.
Se le start up innovative sono in media giovanissime (meno di 2 anni), gli startupper italiani non sono proprio dei ragazzini. La fascia più consistente ha più di 40 anni, sono quasi sempre laureati e nella stragrande maggioranza sono uomini. Le donne sono appena il 15%, forse perché meno propense al rischio?
118 milioni di euro.
Investiti nel 2014 nelle start up hi-tech italiane da fonti istituzionali e privati tra cui acceleratori, business angel, family office, incubatori. Budget importanti anche se ancora molto al di sotto delle cifre finanziate in Francia, Germania, UK e persino in Spagna. E non mancano ovviamente le exit di successo come la Octo Telematics (soluzioni evolute per l’assicurazione delle auto) acquistata da una holding russa per 555 milioni.
Se anche voi avete in mente una nuova start up, tenete d’occhio il bando Smart & Start del Ministero dello Sviluppo Economico!
*Fonti: rapporto The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who